Descrizione
Le raffigurazioni di Cristo a mezzo busto oppure solo del suo volto, ampiamente
diffuse nell’iconografia dell’Età moderna, sono invece piuttosto rare nella tradizione
dell’Antica Rus’. Generalmente sono considerate una variante ridotta
dell’iconografia di Cristo Pantocratore, sebbene non sia escluso che alla
loro origine vi fossero dei prototipi molto venerati. Uno di questi avrebbe potuto essere
l’imponente effigie di Cristo che campeggiava sulla porta della Chalke, all’ingresso del
palazzo imperiale di Costantinopoli. Poiché in tali raffigurazioni era sempre presente
uno degli attributi tradizionali di Cristo, il nimbo crucesignato, la composizione rappresentava
sostanzialmente il volto del Salvatore sullo sfondo di una grande croce, che
sottolineava il tema del sacrificio redentivo.
Tre antiche icone russe raffiguranti questa tipologia – il cosiddetto «Salvatore dai capelli
d’oro», come pure il «Salvatore a mezzo busto» e il «Salvatore dall’occhio ardente»,
dipinte non dopo la metà del XIV secolo – erano custodite nella cattedrale della Dormizione
nel Cremlino di Mosca, e circondate da particolare venerazione. Se la prima di esse
avrebbe potuto giungervi in epoca successiva, le altre due appartenevano probabilmente
agli arredi sacri della primitiva cattedrale, costruita nel 1326, e poi furono trasferite nel
nuovo edificio del XV secolo, dove furono collocate in posizioni particolarmente significative,
nella prothesis e nel registro locale dell’iconostasi. Una serie di fonti letterarie
e figurative ci permette di asserire con sufficiente certezza che avevano una funzione
liturgica ben precisa in varie celebrazioni e processioni.
Dato il grande interesse dei vecchi credenti per tutti i tesori sacri di epoca premongolica,
evidentemente il loro atteggiamento nei confronti di questa iconografia doveva essere
di fervente devozione; le misure dell’icona ci fanno pensare che essa doveva esplicare
le medesime funzioni liturgiche delle antiche icone della cattedrale della Dormizione
ed essere inserita in un’iconostasi oppure appesa all’interno del santuario. Sui bordi
dell’icona sono raffigurati l’angelo custode (a sinistra) e la santa martire Matrona, probabilmente
la patrona della committente.
Il sistema del modellato nella pittura del volto riproduce con sufficiente esattezza procedimenti
della fine XVI-prima metà del XVII secolo, sebbene il disegno dei lineamenti
(soprattutto dei capelli) sia eccessivamente rigido, preciso e meticoloso, indicando più
una coscienziosa stilizzazione che non una viva continuità rispetto alla tradizione precedente.
Più tradizionale è il colorito, che mostra accostamenti di blu scuri, rossi accesi e
verdi pallidi diffusi nella pittura settentrionale di icone a partire dal XVI secolo.