Descrizione
Questa icona russa di Cristo Pantocratore, realizzata alla fine del XVIII secolo, segue una tipologia iconografica antica, concentrandosi esclusivamente sul volto e sul mezzo busto di Cristo.
Sebbene queste raffigurazioni fossero comuni nell’Età moderna, nella tradizione dell’Antica Rus’ erano più rare. La loro origine potrebbe essere legata a prototipi venerati, come la maestosa effigie di Cristo sulla porta della Chalke all’ingresso del palazzo imperiale di Costantinopoli.
L’elemento centrale dell’icona è il nimbo crucigero, simbolo del sacrificio redentivo di Cristo. Questa presenza iconografica sottolinea la funzione liturgica dell’opera, probabilmente destinata a un’iconostasi o a una cappella privata.
Tra gli esempi più antichi di questa tipologia si annoverano il “Salvatore dai capelli d’oro”, il “Salvatore a mezzo busto” e il “Salvatore dall’occhio ardente”, tutti custoditi nella Cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca.
La cromia della tavola richiama la tradizione pittorica russa del XVIII secolo, con l’uso di blu profondo, rosso acceso e verde pallido. Il volto di Cristo è eseguito con grande precisione, ma i contorni dei capelli risultano più rigidi rispetto agli esempi premongolici, suggerendo una stilizzazione piuttosto che una continuità diretta con la tradizione antica.
Ai bordi dell’icona sono raffigurati l’angelo custode e Santa Matrona, la cui presenza indica una probabile dedica personale o familiare.
L’interesse per le icone di epoca precedente, tipico dei Vecchi Credenti, suggerisce che questa rappresentazione fosse oggetto di particolare venerazione, incarnando la potenza divina e la redenzione.