Descrizione
DESCRIZIONE: L’opera rappresenta una croce processionale ed è dipinta su due facce. Sulla parte anteriore Cristo crocifisso è raffigurato nel cosiddetto “stile accademico”, formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, che seguiva i principi della pittura realistica occidentale. La corona di spine sul capo di Cristo è un altro prestito dall’arte occidentale. I quattro chiodi che fissano il corpo di Gesù alla croce, sono invece un elemento iconografico costante delle crocifissioni ortodosse che le distingue da quelle occidentali in cui il corpo di Cristo è attaccato con i tre chiodi. Il fondo dorato della croce è decorato da diverse scene tratte dal Vangelo che segnano le tappe della storia della salvezza, sono eseguite in finissimo disegno lavorato a niello e impreziosito da un fregio floreale. In alto, sotto la figura di Dio Sabaoth benedicente, sono raffigurati due angeli addolorati. La parte estrema del braccio, a sinistra, porta l’immagine dell’Annunciazione, a destra è raffigurata la scena dell’Adorazione dei Magi. La parte sinistra della traversa inferiore rappresenta l’Entrata in Gerusalemme mentre a destra si presenta la Santa Trinità. In basso è visibile, sullo sfondo delle mura di Gerusalemme, il monte roccioso del Golgota con il cranio di Adamo all’interno. Il retro della croce porta le raffigurazioni degli oggetti legati alla Passione di Cristo. Gli strumenti della Passione come simboli e sacri segni compaiono prima nell’arte occidentale verso il secolo XIV, prevalentemente nelle composizioni della “Messa di San Gregorio”. Un ulteriore sviluppo del tema si osserva nella cultura della Controriforma (XVI-XVII secoli). Nell’arte russa il soggetto compare alla fine del XVII secolo, sotto l’influsso dell’arte occidentale (Zvezdina, 2003, pp. 587-599).
Al centro della croce si presenta, sullo sfondo azzurro, una colonna a cui il Signore fu legato per essere flagellato, con una scala, una lancia e una spugna appoggiati ad essa. Un gallo raffigurato sulla colonna è simbolo del tradimento di san Pietro. Sopra di esso vi è la corona di spine. In sommità della croce si presenta un calice eucaristico, simbolo del sacrificio di redenzione, che sembra emanare la luce. Lo sfondo, infatti, prende una colorazione rosa. Sul braccio sinistro sono raffigurati la lampada, il martello, le tenaglie e due fruste. Sul braccio destro vediamo un’altra frusta, i chiodi, la bacinella con la spugna e un vaso con aceto («Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima ad una canna e gliela accostarono alla bocca»; Gv 19, 29). In basso sono raffigurati due dadi e il manto di porpora di Cristo. Scrive San Giovanni (19, 23-24): «I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica […]. Perciò dissero tra loro: “Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca”. Così si adempiva la Scrittura: “Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte”». L’immagine degli strumenti della Passione integra e arricchisce il complesso programma iconografico della croce dipinta, che vuole rappresentare tutta la storia della salvezza, dall’incarnazione del Verbo nel momento dell’Annunciazione fino al sacrificio di redenzione della croce, che è il tema principale.