Descrizione
A partire dal XV secolo si diffonde in Russia l’uso di icone di piccole dimensioni e di peso modesto. Ripetevano i soggetti più venerati come: il Cristo, la Vergine, la Trinità. Divennero di fatto delle «icone da viaggio» perché il credente poteva non separarsi mai dalle immagini venerate, che lo accompagnavano ovunque, data la loro funzionalità.
La forma è la tavoletta semplice, il dittico, il trittico, il polittico.
ICONOGRAFIA: Sui primi tre pannelli, da sin., sono rappresentate, scandite da riquadri, le dodici grandi feste. Sull’altro pannello sono effigiate quattro apparizioni della Madonna . Nei settori delle cuspidi, da sin., si vedono: la Crocifissione, la Trinità del Nuovo Testamento, l’esaltazione della Croce e la Madre di Dio in trono circondata da schiere angeliche. Il polittico può essere richiuso su se stesso e facilmente trasportato.
Nel primo pannello sono raffigurate:
ANNUNCIAZIONE: Modulo antico, dove l’Arcangelo Gabriele è un inviato della corte celeste che porta il messaggio ufficiale alla sua regina
NATIVITÀ DI CRISTO: Gesù, accanto a Maria e a Giuseppe, giace nella mangiatoia illuminata dalla stella di Betlemme. Davanti al Salvatore i Re Magi offrono i loro doni.
NATIVITÀ DELLA VERGINE: La Natività della Vergine, prima festività del ciclo mariano (8 settembre), si riallaccia esclusivamente alle notizie fornite dagli apocrifi, che innanzi tutto propongono due personaggi extra-scritturali, i genitori Gioacchino e Anna.
PRESENTAZIONE DELLA VERGINE AL TEMPIO: Il sacerdote Zaccaria accoglie la Vergine, seguita dai genitori e dalle fanciulle “senza macchia”. Il complesso architettonico che dà vita allo sfondo svolge sempre un ruolo cardine nell’economia dell’immagine.
Nel secondo pannello sono raffigurate:
PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO: Gesù viene portato al tempio di Gerusalemme dopo quaranta giorni dalla Natività ovvero il periodo prescritto dalla legge mosaica per la purificazione delle donne dopo il parto. Sull’icona sono raffigurati, come vuole la tradizione, il vecchio Simeone che tiene Cristo fra le braccia, e la profetessa Anna posta tra Maria e Giuseppe
BATTESIMO: Cristo, senza vesti, è raffigurato ritto in piedi nell’acqua del fiume Giordano. Alla sua destra vi è Giovanni Battista e alla sua sinistra gli angeli con le mani protese a reggere le vesti che serviranno ad avvolgere il battezzato.
TRASFIGURAZIONE: Sei giorni dopo aver preannunziato agli apostoli la sua passione e prima di salire per l’ultima volta dalla Galilea a Gerusalemme, Gesù dopo aver condotto con sé Pietro, Giacomo e Giovanni sopra il monte Tabor si trasfigurò alla loro presenza. Nell’iconografia Gesù viene affiancato da Mosè ed Elia, che simboleggiano la legge e i profeti.
INGRESSO A GERUSALEMME: Gesù, nell’approssimarsi della Pasqua, sale a Gerusalemme cavalcando un’asina; lo accompagnano i discepoli, ai quali egli ha predetto ciò che i capi stanno tramando contro di lui. Lungo il percorso Gesù piange sulla città; quindi entra nel tempio, prendendone simbolicamente possesso.
Nel terzo pannello sono raffigurate:
DISCESA AGI INFERI: L’icona della discesa agli inferi raffigura il Cristo in pieno movimento, ancora nell’atto di scendere, abbagliante come la folgore sullo sfondo scurissimo del nimbo di gloria, compie allo stesso tempo il movimento posto, quello cioè di risalire, quasi risucchiato potentemente verso l’alto, trascinando con sé quelli che è andato a liberare.
ASCENSIONE DEL SIGNORE: La Vergine è al centro, davanti ai due angeli vestiti di bianco. Ai lati gli apostoli nel momento in cui Cristo, attorniato da una nube luminosa, porta a compimento il progetto di salvezza dell’uomo.
PENTECOSTE: Festività di origine biblica che ricorda ai cristiani la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli cinquanta giorni dopo la Pasqua.
DORMIZIONE DELLA VERGINE: La composizione prevede Cristo con l’anima della madre e gli apostoli attorno al letto funebre. Il modulo del soggetto è di norma impostato sul rapporto-contrasto fra la zona inferiore e quella superiore dell’immagine. Il corpo di Maria imponente nella sua immobilità, costituisce un punto di convergenza discendente per la parte inferiore della composizione: tutte le figure sembrano attratte dal grande giaciglio. A tale movimento verso il basso si oppone la forte spinta ascendente della linea verticale, il Salvatore all’interno della “mandorla”, il figlio venuto a prendere la madre. Nella sua figura, con l’anima di Maria avvolta in bianche fasce fra le braccia, si concentra tutta la tensione dell’evento.
Nel quarto pannello sono raffigurate:
La quarta anta è pienamente consacrata alla glorificazione dell’icona della Madre di Dio, attraverso la quale è arrivata nel mondo la salvezza. Appositamente per questa anta vennero realizzate dai Vecchi Credenti di Vyg complesse composizioni della venerazione alle icone miracolose della Madre di Dio, alle quali sono rivolti i santi in preghiera. Sotto la raffigurazione nel kokosnik della “Lode alla Madre di Dio” si trovano quattro riquadri con le composizioni: “Venerazione dell’icona della Madre di Dio di Tlkhvin'”; “Venerazione dell’icona della Madre di Dio di Vladimir”, “Venerazione dell’icona della Madre di Dio di Smolensk”.e “Venerazione dell’icona della Madre di Dio del Segno”. Queste quattro tipologie venivano venerate in modo particolare presso i Vecchi Credenti. La Madre di Dio, glorificata nei canti di chiesa come “interceditrice premurosa del popolo cristiano” e “consolatrice di ogni pena”, veniva venerata dai Vecchi Credenti come protettrice della terra russa (come interceditrice della vera fede ortodossa e fondatrice dei monasteri. “Lode alla Madre di Dio”. Al centro come Regina dei Cieli troneggia la Madre di Dio, attorniata da un gambo fiorito. Sopra di lei è raffigurato Cristo Emanuele a mezzo busto, che incarnava il Figlio Divino. La Madre di Dio è circondata dai profeti dell’Antico Testamento, che avevano annunciato le loro profezie sulla messa al mondo del Messia-Salvatore da parte di Maria immacolata. Essi protendono alla Madre di Dio i rotoli con le loro profezie e i simboli-attributi, con i quali essi la comparano nei loro, testi, In basso è posta la figura espressiva di Balaam, profeta della Mesopotamia, inginocchiato, con la mano alzata verso l’alto ad indicare la stella, e il mantello ondeggiante. Il modello iconografico della “Lode” si era già formato nell ‘ arte bizantina e si era particolarmente diffuso nell’antica Rus’. I maestri dei Vecchi Credenti, basandosi sull’iconografia tradizionale, inseriscono la composizione in uno spazio a forma di cupola, che termina nella figura del Cristo Emanuele con le braccia alzate in segno di benedizione.
“Venerazione dell’icona della Madre di Dio di Tikhvin”.Nella parte alta, sullo sfondo di un paesaggio con costruzioni monastiche è raffigurata l’icona rniracolosa della Madre di Dio di Ttkhvin’ , simbolo sacro delle regioni settentrionali della Rus ‘ All’ icona sono rivolti in preghiera: in alto i santi Aleksandr di Svir’, Kirill da Beloozero fondatori dei monasteri russi settentrionali, in basso San Nicola Taumaturgo e i santi Basilio Magno. Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo.
“Venerazione dell’icona della Madre di Dio di Vladimir”. In alto, sullo sfondo del Cremlino di Mosca, è raffigurata l’icona miracolosa simbolo sacro della Russia. :All’icona sono rivolte in preghiera nella parte alta le figure denudate dei santi folli in Cristo Maksim e Vasilij, in basso i rnetropoliti di Mosca Piotr, Alèksij, Iona e Filipp.
“Venerazione dell’icona de1la Madre di Dio “di Smolensk”. L’icona miracolosa protettrice delle terre russe occidentali; è raffigurata sullo sfondo di un paesaggio con la costruzione di una chiesa. All’icona sono rivolti nelIa preghiera i santi Antoniij e Feodosi f delle Grotte, fondatori del monachesimo russo, in basso i santi Zosima e Savvatij delle Solovki, fondatori di un monastero all’estremo nord della Rus’, e i santi monaci
Serghijdi Radonez e Varlaarn di Khutyn’, fondatori di monasteri vicino a Mosca e a Novgorod.
“Venerazione dell’icona della Madre di Dio del Segno”. L’icona miracolosa della Madre di Dio del Segno, l’oggetto sacro più yenerato della terra di Novgorod, è .raffigurata sullo sfondo di un paesaggio. La supplicano in preghiera: jn alto il sant’ Antonio Romano, fondatore del monastero di Novgorod di Sant’Antonio, e San Leontij di Rostov; in basso l’Angelo Custode, San Daniele Stilita, San Giorgio e il santo principe Dmitrij.
La parte esterna delle ante del grande polittico a quattro ante ha una decorazione severamente ponderata, fatta sulla base delle ornamenti dei libri a stampa della seconda metà del XVII secolo., dove gli elementi vegetali si intrecciano con le teste degli uccelli. Al centro, in una cornice ovale, circondata da un ricco ornamento floreale con due ingegnose colonnine, è raffigurata l’alta croce del Golgota sullo sfondo delle mura cittadine e degli stravaganti edifici della città di Gerusalemme.